La Taranta: il mito del morso nel
Salento
Il
morso della tarantola causa, secondo la credenza popolare, uno stato estremo di
malessere da cui è possibile risollevarsi, temporaneamente, grazie a una
pratica terapeutica che si basa sulla musica e sulla danza.
Un animale dannosissimo,
un ragno, scrive nel 1513 il medico umanista Antonio De Ferrariis, nella più
famosa delle sue epistole, De situ Japygiae, il cui veleno viene espulso al
suono di flauti e tamburi. “Non ci crederei”, aggiunge, “se non ne avessi avuto
numerose prove”. Il morso di questo ragno, la tarantola, causa, secondo la
credenza diffusa, uno stato estremo di prostrazione e malessere nel
malcapitato; le donne ne sono maggiormente colpite. Continua a leggere...
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